images/NEW_Locandine/SL1.png
images/NEW_Locandine/SL1.png
images/NEW_Locandine/8.png
images/NEW_Locandine/8.png
images/NEW_Locandine/1262x585.jpg
images/NEW_Locandine/1262x585.jpg
images/NEW_Locandine/Afrin_11-12.jpeg
images/NEW_Locandine/Afrin_11-12.jpeg
images/NEW_Locandine/Banner_bassa.png
images/NEW_Locandine/Banner_bassa.png
previous arrow
next arrow
ANATOMIA DEL MIRACOLO
 

GIOVEDI 06/12

► ore 20.00

 

VENERDI 07/12

► ore 18.30

 

PRIMA VISIONE ESCLUSIVA

 

 

 2017, Festival di Locarno: fuori concorso

 2018, Festival dei Popoli, in concorso

 Bruxelles, Italia in Doc: Premio del Pubblico

Clermont-Ferrand, Rencontres du Film Documentaire Traces de Vies: Prix Hors-frontières, Prix du Conseil Régional Auvergne-Rhône-Alpes

 Premio L'Etoile de La Scam 

 

 

 

 

 

Regia: Alessandra Celesia
Attori: Fabiana Matarese - Se stessa, Giusy Orbinato - Se stessa, Sue Song - Se stessa
Soggetto: Riccardo Piaggio - (originale)
Sceneggiatura: Alessandra Celesia
Fotografia: François Chambe
Montaggio: Adrien Faucheux

 
 
Fuori Napoli, santuario della Madonna dell'Arco: una Vergine con un livido sulla guancia che genera miracoli. Intorno a lei ruotano tre personaggi femminili che non si incontrano mai, ma che di lividi interni se ne intendono. Giusy, una ragazza in sedia a rotelle che non ha mai ottenuto il miracolo ed è diventata atea, libera di spirito e antropologa esperta in culti mariani. Fabiana, una transessuale a capo di un gruppo di fedeli della Vergine in un quartiere popolare del centro città. E Sue, una pianista coreana in cerca di una nuova direzione da dare alla propria vita, insegnando la musica ai bambini in difficoltà in un luogo città così distante dalla sua cultura di origine. Ognuna con le proprie ferite intime e la loro personale ricerca del "miracolo.

 

"La macchina da presa si fa spettatrice del privato di individui alla soglia dell'indigenza ma che non rinunciano alla Fede, scrutando squarci di generosità e affetto, virtù sopravvissute a un'esistenza di profondo disagio." ('mymovies')

 

"Questo film è nato come una soap opera senza copione e senza storyboard di partenza. Se ha l’impianto di una commedia, perché a Napoli non si può sfuggire al genere, è con la freddezza del cinema danese che mi sono avvicinata al soggetto. De Filippo è stato il mio punto di riferimento, l’oscillazione continua tra veglia e sonno, realtà incarnata nelle nostre aspirazioni più intime. Se poi fossi riuscita a portare un po’ di Chekhov nei dialoghi sospesi e nei silenzi, i miei sogni nel cassetto sarebbero definitivamente esauditi. Protagonista assoluta è La Vergine dell’Arco, con il suo livido e il suo dolore: lei fa da filo conduttore al film, appare e scompare diventando simbolo o presenza magmatica secondo le esigenze. Gli altri sono comparse con aspirazioni da protagonisti e il ruolo principale se lo meritano tutti: rappresentano a pieno titolo le sfaccettature di un paese intero che in quella città si rispecchia. Ogni personaggio è metafora, ogni vita è un tassello del puzzle. (La regista Alessandra Celesia)

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTNER

 

  

 

Privacy Policy Cookie Policy