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LAST STOP BEFORE CHOCOLATE MOUNTAIN

VENERDI 09/12
► ORE 21.30*
*ALLA PRESENZA DELLA REGISTA SUSANNA DELLA SALA
 
● SEMAINE DE LA CRITIQUE LOCARNO FILM FESTIVAL 2022
● TRE PREMI AL FESTIVAL DEI POPOLI 2022
 
 
PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

Titolo originale: Last Stop Before Chocolate Mountain
Paese di produzione: Italia
Anno di produzione: 2022
Durata: 90 minuti
Formato: HD
Screening format: 1920 x 1080 / Apple Prores 422 (HQ) / 24 fps
Lingua: Inglese
Sottotitoli: Inglese / italiano
Colore o b/n: Colore
Produzione: DocLab, Italia
Diretto da: Susanna della Sala
Scritto da: Susanna della Sala
Fotografia: Andrea Josè di Pasquale
Montaggio: Aline Hervè, Susanna della Sala e Elisabetta Abrami
Musiche: Colonna sonora originale di Vittorio De Vecchi

Musiche aggiuntive di Alex Ebert, The Acid, Vera Sola, Linda della Sala, Zee Avi

Prodotto da: Marco Visalberghi (DocLab) Sherin Salvetti (DocLab)
Sales Agent int.: Taskovski Films
Distribuito da: ZaLab

 

Sulle rive di un lago tossico, nell’aspro deserto della California, c’è un luogo dimenticato dal tempo: Bombay Beach. In questa terra desolata è nata una comunità dove l'arte riesce, nei modi più inaspettati, a guarire gli animi. Una matriarca britannica, un rapinatore di banche in pensione, un artista in fuga da Los Angeles e un principe italiano ci aprono le porte di un luogo magico, forse una via per una vita diversa.

 

"UN DOCUMENTARIO DI ESPLORAZIONE DAI NOTEVOLI PUNTI DI INTERESSE ANTROPOLOGICO" (mymovies')

 

"Il documentario è nato da un’esperienza di vita personale e il suo percorso creativo è stato un lungo processo durato quattro anni. Last Stop Before Chocolate Mountain rappresenta per me un luogo universale e metaforico in cui ci mettiamo a confronto con noi stessi, risvegliando il nostro impulso creativo, nel miraggio di una liberazione individuale. Il film racchiude l’anelito collettivo, disperato e gioioso al tempo stesso, verso l’accettazione e il senso di appartenenza."

(La Regista Susanna della Sala)

 

"Il film italiano che non ti aspetti! "Last stop before chocolate mountain" non è l'ennesimo film sui drop out, sugli sconfitti, sui battuti ("beat") perché al cuore della pellicola c'è l'arte e il suo potere di rinascita, che sia di un luogo o di ciascuno di noi. Un potere che si avverte forte anche nelle scene finali del lavoro di Della Sala, in una serie di azzeccati tableau vivant tra lago e deserto, tra realtà e fantasia, tra vita e arte.  "

('SKY TG24')

 

"Una storia che ci costringe a fare i conti con noi stessi, ci riporta al nostro passato e ci mette davanti alle nostre responsabilità: non solo di abitanti della Terra e in quanto tali responsabili dei nostri comportamenti per garantire la longevità del pianeta, ma anche quelle che abbiamo come figli, genitori, donne e uomini sui nostri legami e sul nostro futuro. Non esiste il fallimento in questo fazzoletto di mondo: anche il rapinatore di banche, oggi, grazie all’arte, può aspirare a godere il futuro."

(Taxidriver) 

 

"..girato a Bombay Beach, un luogo che si trova nel sud della California. È un posto che viene spesso citato quando si parla di cambiamento climatico per via del suo lago tossico. È stata frequentata come località di villeggiatura tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 da artisti come Frank Sinatra e Bing Crosby. Bombay Beach è stata poi abbandonata a causa di un disastro ambientale e sanitario. La salinità del lago Salton (Salton Sea) e l’inquinamento sono, infatti, cresciuti al punto di distruggere la fauna. I pesci sono morti quasi tutti, il loro odore e il rischio per la salute hanno impedito ai turisti di tornare. Gli abitanti si sono trasferiti altrove. Ma alcuni di loro, troppo poveri per trasferirsi, oppure troppo legati al luogo, sono rimasti e sono stati additati a lungo come outsider. Bombay Beach, da città-fantasma alla Biennale Bombay Beach è rimasta una città-fantasma fino a pochi anni fa, quando sono state riaperte alcune strutture. Grazie alla fama avuta in passato, l’area ha iniziato ad attirare di nuovo molti visitatori. Questi sono aumentati quando gli eccentrici abitanti hanno realizzato un festival artistico annuale denominato “Biennale di Bombay Beach”

(Il Giornale dell'ambiente)

 

 

 

 

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