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IL RITORNO

DOMENICA 11/12
► ORE 20.30*
*ALLA PRESENZA DELLA CANTANTE ED ATTRICE EMMA MARRONE

● PRESENTATO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA
 
PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

Regia: Stefano Chiantini

Attori: Emma Marrone, Fabrizio Rongione

Sceneggiatura: Stefano Chiantini Fotografia: Claudio Di Francesco

Musiche: Piernicola Di Muro

Montaggio: Luca Benedetti

Scenografia: Valentina Scalia

Costumi: Marta Passarini

Produzione: ANDREA PETROZZI PER WORLD VIDEO PRODUCTION, MARVIN FILM, BLING FLAMINGO

Distribuzione Adler

 

La giovane Teresa vive con Pietro e Antonio, loro figlio di due anni, nella periferia di una città del Lazio. I due ragazzi, come molti della stessa età, devono fare i conti con le difficoltà economiche e la mancanza del lavoro. A questo, si aggiunge anche l'inaffidabilità di Pietro che costringe Teresa a fare tutto da sola, tra lavoro e famiglia. Quando, però, uno dei comportamenti di Antonio mette in pericolo lei ed Antonio, la donna compie un gesto estremo che le costa il carcere. Al suo ritorno, ad accoglierla, ci sono Pietro e Antonio ed anche la vita lasciata dieci anni prima.

 

"EMMA MARRONE CI METTE TUTTA LA SUA ENERGIA"
(MYmovies)
 
«Da un punto di vista drammaturgico m’interessa analizzare le dinamiche psicologiche ed emotive di una persona che torna dopo una lunga e forzata separazione, raccontare il suo animo attraverso le atmosfere e il corpo, eliminando quasi completamente il dialogo dalla scena. Il silenzio e il non detto si caricano così dell’impotenza della nostra protagonista, e la solitudine che il carcere le ha creato intorno rivive uguale e ancora più disperata una volta uscita di prigione. All’impossibilità materiale data dalla situazione oggettiva della detenzione, si sostituisce l’impossibilità psicologica ed emotiva determinata dalla condizione interiore e soggettiva. Il corpo e il volto dell’attrice prendono il posto della parola e, nel tentativo di raccontare ed esteriorizzare le pulsioni interiori, si fanno linguaggio mimico asciutto.»
 ( Il Regista Stefano Chiantini)
 
«Quando ho letto il copione sono rimasta folgorata. Ho capito che sarebbe stato un film umanamente complicato ma volevo mettermi alla prova e scendere negli inferi del dolore e dell’angoscia, dell’apatia, dell’abbandono, nei panni di chi come Teresa non ha una possibilità. A volte nella vita le cose succedono perché qualcuno ti dà o ti nega una chance. Anche se fortunatamente non ho quel tipo di esperienza, mi sono calata nei suoi panni, perché per un 20% nella mia vita ho avuto la sensazione che meritassi qualcosa che mi è stato negato. Questo senso di frustrazione Teresa lo vive continuamente, viene rifiutata forse dalla vita stessa che la sputa fuori da una società poco inclusiva. Ci ho messo tutta me stessa, ho raso al suolo quella che era la mia vita, a partire dai capelli biondi lunghissimi e bellissimi, da figa, che ho ridimensionato con un taglio corto e fatto anche male (certo lei non può permettersi il parrucchiere delle star). Mi sono adeguata al personaggio anche fisicamente, ho iniziato a camminare e mangiare come lei per sei lunghe settimane. E sono grata a tutti i reparti del set che, in un periodo per me complicato, mi hanno fatto sentire tutto il loro abbraccio»
(Emma Marrone)

 

«La forza tragica de Il ritorno scaturisce in massima parte dalle condizioni oggettive del contesto in cui la storia si svolge. Personaggi con famiglia a carico che svolgono lavori (sub)precari o squalificati, lottano per arrivare a fine giornata destreggiandosi tra i richiami dell’illegalità. Personaggi che affrontano, anche letteralmente, le intemperie di una vita grama ai margini di una metropoli difficile. Teresa è un personaggio che non ha il tempo di riflettere sulla sua vita e su ciò che le accade; la sua esistenza è prima di tutto azione, più che pensiero. I suoi conflitti interiori son ben poca cosa rispetto alla necessità di non fermarsi e andare avanti. La scelta fotografica di un insolito e desueto formato 4:3, che stringe il campo focalizzandosi sui personaggi, riporta equilibrio di forze tra azione dei personaggi e contesto narrativo, dando vita a una messa in scena ricca di momenti intensi. L’ottima musica di Piernicola Di Muro commenta efficacemente questi passaggi.»

(Taxidriver)

 

 

 

 

 

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