● MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO FEDIC ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA
(2021, SEZIONE 'ORIZZONTI EXTRA').
Regia: Wilma Labate
Attori: Alma Noce - Nadia, Luka Zunic - Brando, Rossana Mortara - Madre, Massimo Somaglino - Padre, Livia Rossi - Sorella
Soggetto: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo
Sceneggiatura: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo, Wilma Labate
Fotografia: Sandro Chessa
Musiche: Stefano Ratchev, Mattia Carratello
Montaggio: Mario Marrone
Scenografia: Flaviano Barbarisi
Costumi: Metella Raboni
Suono: Francesco Morosini
Durata: 93
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: GABRIELE TRAMA E ROBERTO MANNI PER TRALAB SRL CON RAI CINEMA, IN COPRODUZIONE CON INES VASILJEVIC PER NIGHTSWIM E MIHA CERNEC E JOZKO RUTAR PER STARAGARA INSTITUT
Distribuzione: ADLER ENTERTAINMENT (2022)
La storia di Nadia, un'adolescente 'scomoda' che vive a Trieste, città di confine tra tante culture, un luogo spazzato da un vento potente, in cui la protagonista cresce coltivando una solitudine da cui uscirà in modo inatteso.
"IL RITRATTO DI UN'ADOLESCENTE FORTE E CONSAPEVOLE RESTITUITO DALLA GRANDE INTENSITÀ DI ALMA NOCE"
(MYmovies)
«È una storia fatta di personaggi che subiscono la vita nel disordine e nell’inerzia. Nadia è una ragazzetta attraente che si muove nel grigiore, con una famiglia affettuosa ma immobile nel destino della periferia, non degradata, solo difficile e sciatta. È ambientata a Trieste, una città con le strade pulite e il centro sontuoso stretto da vecchi quartieri operai e forti presenze balcaniche.La storia scritta dai fratelli D’Innocenzo mi ha fulminato perché racconta un’adolescente nel clima dell’inerzia che tanto pervade oggi le nostre vite. Cucirmela addosso è stato bellissimo, un racconto al femminile a tutto tondo di cui il cinema e il mondo hanno bisogno.»
(La regista Wilma Labate)
«Partendo da una sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo Wilma Labate trasforma La ragazza ha volato in un oggetto cinematografico totalmente proprio, riflettendo una volta di più su un personaggio femminile solo, distante dal mondo che lo circonda. Un’opera non priva di coraggio illuminata dall’interpretazione della giovane Alma Noce»
(QUINLAN)
«Dopo una quindicina d’anni spesi nel documentario (Qualcosa di noi, Arrivederci Saigon), Wilma Labate torna al lungometraggio con un’opera umile e spigolosa, inevitabilmente focalizzata sulla recitazione sofferta e sottrattiva della bravissima Alma Noce. È lei a sopportare il pedinamento – a tratti dardenniano – della macchina da presa e il peso di una storia emotivamente claustrofobica ma mai compiaciuta, anzi aperta ai percorsi della vita, alle sue violenze e alle scelte da compiere. Poi ci sono gli spazi magnetici e allo stesso tempo impassibili di Trieste, città fatta a sua volta di tante città invisibili. È anch’essa protagonista oscura di questo film, sceneggiato dalla regista insieme ai fratelli D’Innocenzo, tanto “piccolo” quanto lancinante come un urlo strozzato»
(Sentieri Selvaggi)