STENO
 
DOMENICA 04/12
► ORE 20.30*
*ALLA PRESENZA DEL REGISTA RAFFAELE RAGO

 

PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA
 

 

Regia:Raffaele Rago

Interpreti:Enrico Vanzina, Diego Abatantuono, Claudio Amendola, Pino Ammendola, Lino Banfi, Caterina d’Amico, Guido De Angelis, Antonello Buffardi de Curtis, Elena de Curtis, Cielo Pessone Fabrizi, Eleonora Giorgi, Giovanna Ralli, Massimo Ranieri, Marco Risi, Giuseppe Tornatore, Tilli Vanzina

Musiche:Claudio Sanfilippo

Fotografia:Vincenzo Taranto

Produzione:World Video Production

 

 

Ritratto affettuoso e commovente dedicato a Stefano Vanzina, in arte Steno, uno dei registi più prolifici del cinema italiano. Con oltre 100 sceneggiature e la regia di 75 film in 48 anni di carriera, Steno ha attraversato la Storia del Cinema Italiano, sperimentando ogni genere, incrociando tutti i protagonisti della comicità italiana. Tutto il cinema italiano passa davanti alla sua cinepresa: il documentario intreccia aneddoti cinematografici a ricordi privati di coloro che lo hanno conosciuto, in un flusso di racconti affettuosi in cui la dimensione umana è sempre lo specchio della sua produzione artistica.

 

"STENO E L’ITALIA CHE SAPEVA RIDERE DI SE’ - ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA UN DOCUMENTARIO SUL REGISTA, PADRE DEI FRATELLI VANZINA, CHE MISE IN COMMEDIA LA RINASCITA DEL PAESE TRA DOPOGUERRA E BOOM"
(Dagospia)
 
«L’intenzione era raccontare Steno a qualcuno che non lo conosce. Su questa intenzione è stato costruito questo inanellarsi dei vari argomenti con le prime informazioni, all’inizio, per orientarsi. E poi si è trattato di giocare tra la vita privata e la vita artistica in cui l’artista e l’uomo continuamente si sovrapponevano. La sua vita era il suo cinema e il suo cinema era la sua vita. Tutto con ritmo e scansione di argomenti che portassero a empatizzare e anche commuovere il pubblico. Il documentario ha voluto essere informativo, nel senso di dare informazioni, ma allo stesso tempo con sentimento e patos. Di solito i documentari sono più freddi.»
(Il Regista Raffaele Rago)
 
«Tutto il cinema italiano passa davanti alla sua cinepresa: il documentario intreccia aneddoti cinematografici a ricordi privati di coloro che lo hanno conosciuto, in un flusso di racconti affettuosi in cui la dimensione umana è sempre lo specchio della sua produzione artistica.»
(Ciak) 
 
«Oltre a ripercorrere la carriera sconfinata del cineasta scomparso nel 1988, il documentario si sofferma sulla personalità e sul privato del regista schivo, che si stupiva quando gli chiedevano l'autografo. A raccontarlo, oltre a un commosso e commovente Enrico Vanzina, che ha consegnato preziosi materiali, foto e video di famiglia, attori e registi, da Giuseppe Tornatore che lo intervistò e ricevette preziosi consigli, a Claudio Amendola, Eleonora Giorgi, Lino Banfi, Diego Abatantuono, Neri Parenti, Giovanna Ralli, Teo Teocoli, Massimo Ranieri e altri.»
(Dagospia)
 
 
 
 

 

 

 

 

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