ENNIO

 

VENERDI 11/11
► ORE 15.00

SABATO 12/11
► ORE 15.00

DOMENICA 13/11
► ORE 15.00

● IN OCCASIONE DEL COMPLEANNO DEL MAESTRO CON CONTENUTI AGGIUNTIVI
● MIGLIOR DOCUMENTARIO, MIGLIOR SONORO, MIGLIOR MONTAGGIO DAVID DI DONATELLO
● FILM DELLA CRITICA SNCCI
 
IN ESCLUSIVA L'11-12 E 13 NOVEMBRE
 

 Regia, soggetto, sceneggiatura Giuseppe Tornatore

musiche Ennio Morricone

fotografia Fabio Zamarion, Giancarlo Leggeri

montaggio Massimo Quaglia e Annalisa Schillaci

suono Gilberto Martinelli, Fabio Venturi

Una produzione B Produzioni Srl

prodotto da Gianni Russo e Gabriele Costa

Una coproduzione Potemkino (Belgio), Terras (Belgio), Gaga (Giappone), Blossom Island (Cina)

Distribuzione internazionale Block 2 Distribution

Distribuzione italiana Lucky Red In collaborazione con TIMVISION

durata 165'

 

 

Ennio è il ritratto a tutto tondo di Ennio Morricone, il musicista più popolare e prolifico del XX secolo, il più amato dal pubblico internazionale, due volte Premio Oscar®, autore di oltre 500 colonne sonore indimenticabili. Il documentario lo racconta attraverso una lunga intervista di Tornatore al Maestro, testimonianze di artisti e registi, come Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino - scene di fiction, musiche e immagini d’archivio. Ennio è anche un’indagine volta a svelare ciò che di Morricone si conosce poco. Come la sua passione per gli scacchi, che forse ha misteriosi legami con la sua musica. Ma anche l’origine realistica di certe sue intuizioni musicali come accade per l’urlo del coyote che gli suggerisce il tema de Il buono il brutto, il cattivo, o il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma che gli ispira il bellissimo tema di Sostiene Pereira. Un’attitudine all’invenzione che trova conferma nel suo costante amore per la musica assoluta, e la sua vocazione a una persistente sperimentazione.

 

"TRA ANEDDOTICA E ARCHIVIO CINEMATOGRAFICO, UNO SVELAMENTO SEDUCENTE CHE NON SI VORREBBE FINISSE MAI"
(MYmovies)
 
«Ho lavorato venticinque anni con Ennio Morricone. Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci. Durante tutto questo tempo il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più. Così, film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che tipo di documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il mio sogno. Ho voluto realizzare Ennio per far conoscere la storia di Morricone al pubblico di tutto il mondo che ama le sue musiche. Non si è trattato solo di farmi raccontare da lui stesso la sua vita e il suo magico rapporto con la musica, ma anche di cercare negli archivi di mezzo mondo interviste di repertorio e altre immagini relative alle innumerevoli collaborazioni svolte in passato da Morricone con i cineasti più importanti della sua carriera. Ho strutturato Ennio come uno spettacolo che attraverso gli spezzoni dei film da lui musicati, le immagini di repertorio, i concerti, possa fare entrare lo spettatore nella formidabile parabola esistenziale ed artistica di uno dei musicisti più amati del ‘900. E poi mi sono soffermato sul ‘mio’ Ennio Morricone, raccontando anche il metodo molto speciale con cui abbiamo affrontato il nostro lavoro dai tempi di Nuovo Cinema Paradiso sino all’ultimo La corrispondenza, l’argomento preferito dai giornalisti in ogni intervista.»
(Il regista Giuseppe Tornatore)
 
 «

Si vede il musicista, sopra tutto, si vede la musica, una sinestesia cercata, alimentata e sublimata da Tornatore.

 

Rimane nello spettatore l'aneddotica gustosa, dalla colonna sonora di Arancia meccanica negata a Ennio da un gelosissimo Sergio Leone al Tom & Jerry sciaguratamente tirato in ballo a mo' di exemplum da Oliver Stone, e - Tornatore confida - un punto di partenza, invero sontuoso, per gli studiosi che vorranno applicarsi oggi e domani al mondo Morricone.

 

La confidenza tra Ennio e Peppuccio, condensata nella lunga intervista del regista dorsale al doc, non è esclusiva, ma inclusiva: la sperimentazione, la moglie Maria, la commozione, il padre trombista, tutto si scoglie in un lessico familiare, il maestro e le sue note, le sue composizioni, le sue e nostre emozioni. Per definire questo lavoro, torna buono The Hateful Eight, che è valso a Morricone il suo secondo Oscar nel 2016: Tarantino girò in 70mm quello che a tutti gli effetti è un dramma da camera. Tornatore con Ennio ha fatto lo stesso: ha voluto il mondo per dire di un uomo. Enciclopedico, universale, intimo: Ennio.» (Cinematografo)

 
«Torna in sala in occasione del compleanno dopo che con oltre 400.000 spettatori, Ennio è diventato immediatamente uno dei progetti più visti della scorsa stagione cinematografica, che ha riunito in sala le diverse generazioni cresciute con le colonne sonore del Maestro. Un documento reso ancora più significativo in quanto quella rilasciata da Morricone è stata l’ultima intervista prima della sua scomparsa, avvenuta il 6 luglio 2020. Ma quella dello stesso compositore è solo una delle piccole testimonianze raccolte da Tornatore per ricostruire una carriera lunga e prolifica – Morricone ha composto circa 500 colonne sonore. Insieme al suo personale ricordo, Tornatore ha infatti cucito insieme le dichiarazioni di affetto di molti colleghi, attori, registi e amici, fra cui Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, i Taviani, Verdone, Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood e Bruce Springsteen. Oltre alle numerose interviste video, Ennio si avvale anche del contribuito di numerose immagini d’archivio, stralci dei brani più famosi di Morricone e scene tratte dai film musicati con le sue colonne sonore.» (Cinematographe)
 
«Bisogna quindi rendere merito a Tornatore di aver saputo intrattenere con Morricone una relazione così stretta e duratura da poter infine aver reso possibile questo intensissimo “confessionale” che prende il nome di Ennio, un reperto che è indispensabile per chiunque voglia – adesso o in futuro – approcciarci alla complessa personalità di Ennio Morricone.» (Quinlan)
 
 
 

 

 

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