TELLING MY SON'S LAND
 

VENERDI 03/06

► ore 21.30*

* ALLA PRESENZA DEI REGISTI

ILARIA IOVINE 

E ROBERTO MARIOTTICON

IN COLLEGAMENTO NANCY PORSIA

 

 

PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA
 

Regia: Ilaria Jovine, Roberto Mariotti

Attori: Nancy Porsia - Sé Stessa

Soggetto: Ilaria Jovine

Sceneggiatura: Ilaria Jovine

Fotografia: Ilaria Jovine, Roberto Mariotti

Montaggio: Francesca Sofia Allegra

Suono: Daniele Guarnera

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO, SOCIALE

Produzione: ILJA'FILM

Distribuzione: BLUE PENGUIN FILM

 
 
Nancy Porsia, giovane giornalista freelance, si reca per la prima volta in Libia nel 2011, quattro giorni dopo la morte di Gheddafi. Trasferitasi definitivamente nel paese, per un lungo periodo è l'unica giornalista internazionale a raccontare il suo travagliato processo di democratizzazione, diventando uno dei massimi esperti del paese nord africano. A causa della pubblicazione di una scottante inchiesta sulla collusione della Guardia Costiera Libica con il traffico di migranti, nel 2017, è costretta a lasciare il paese. Dopo tre anni la terra libica continua ad essere pericolosa per la sua sicurezza, ma lei non si arrende a rimanerne lontana.
"LIBERO GIORNALISMO" (MYmovies)
" Un documentario all’insegna dell’umanità e della passione politica.
(...) Dopo quarant’anni di dittatura, la freelance si trova di fronte all’entusiasmo e alla speranza per una nuova esistenza. Il cammino per la pacificazione del paese non è facile e Telling my son’s land narra tutte le difficoltà attraverso l’attività giornalistica di Nancy Porsia. Il suo lavoro è sempre partecipativo, appassionante e i suoi occhi diventano i nostri. Lo spettatore ha il privilegio di entrare nella storia e percepire il senso di pericolo di una guerra ancora in corso, nonostante le rassicurazioni dell’Occidente.
La Libia raccontata in Telling my son’s land è un Paese molto più vicino di quanto appare negli altri mass media. Ciò diventa possibile proprio per merito della sua protagonista, che racconta i fatti con un forte spirito di umanità."
(Taxidriver)
"I ricordi, le riflessioni, le confessioni richieste e concesse dalla nostra protagonista sono finalizzate alla creazione di un’auto narrazione che, ricostruendo l’esperienza umana, professionale e politica di Nancy, consenta agli spettatori anche di addentrarsi negli aspetti più personali del fare giornalismo freelance in aree di conflitto, nonché nelle ripercussioni anche psicologiche dell’essere reporter di guerra, laddove ad essere una giornalista di guerra è una donna, che decide poi di diventare madre. Sullo sfondo, la purtroppo ancora attualissima questione libica e la connessa, insanabile, piaga del traffico di migranti." (I registi Ilaria Iovine e Roberto Mariotti)
 
 

 

 

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