NOT EVERYTHING IS BLACK 
 

DOMENICA 22/5

► ORE 14.30

 
 

Un film di Olmo Parenti con Manuele Bravi, Michael Faillace, Josè Maria Villenueva, Carmen Tennlado

Soggeto: Olmo Parenti, Marco Zannoni, Gacomo Ostini

Fotografia: Giacomo Ostini

Montaggio: Olmo Parenti  Musiche: Tananai

Produzione: Olmo Parenti

Italia, 2019

Durata 61 Minuti

 

 

 

A sei persone non vedenti in giro per il mondo viene data una macchina fotografica e chiesto di scattare foto di tutto quello che vogliono usando i loro altri quattro sensi. Tra Turchia, Italia, Stati Uniti, Libano e Spagna i sei personaggi si cimentano nell’esperimento raccontando il loro punto di vista sulla realtà. Il film si apre e chiude con un intervento di Andrea Camilleri.

 

"Volevo fare un film che facesse notare alle persone tutte le sottili bellezze del mondo; il modo migliore che ho trovato è stato quello di fare un film con persone i cui occhi non funzionano. Rendermi conto che più diventiamo grandi meno siamo in grado di essere curiosi mi ha reso estremamente triste. Il mondo diventa accessibile – troppo – e noi distratti, annoiati. I non-vedenti però sembrano essere immuni a questo fenomeno. La vita di un cieco dipende moltissimo dalla sua abilità di immaginare e scoprire ciò che lo circonda e quindi un non-vedente non smette mai di essere curioso nei confronti del mondo. Chiedere a sei non-vedenti di scattare fotografie mi è sembrato il miglior modo di mostrare tutto quello che quotidianamente ci perdiamo distratti dalla nostra preziosa capacità di “vedere”. L’obiettivo di Not Everything is Black è quello di raccontare una disabilità che fa paura a molti, ma anche di risanare la curiosità e l’immaginazione di chi ha la possibilità di vederlo.L’odore dei giornali appena stampati, una giovane coppia che flirta fuori da un bar, o il semplice suono di uccellini che chiacchierano tra di loro sono tutte poesie che non serve leggere. Spero che il nostro film possa ricordare questo alle persone."

(Olmo Parenti)

 

"Storie diverse, accomunate dal medesimo destino ma soprattutto dalla medesima volontà di agire. Il solo fatto di aver preso parte a un progetto del genere è una grande prova di coraggio e di invidiabile forza, ma il documentario non si perde nella smielata banalità di raccontare solo quello che tutti coloro che sono “fortunati-non-disabili” vogliono sentirsi dire; c’è molto di più. Vi sono le loro debolezze, la loro quotidianità, i loro sogni, il rapporto col sesso: un ritratto complesso di queste sei anime. Un grande plauso va ai tre ragazzi ideatori di questo bellissimo progetto (Olmo Parenti, Marco Zannoni e Giacomo Ostini) che in poco più di 60 minuti sono riusciti a trasmettere qualcosa che forse neanche a parole si è veramente capaci di esprimere" (cinegrapes.com)

 

 

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