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IL FLAUTO MAGICO
DI PIAZZA VITTORIO

 

 

MARTEDI 02/6

► ORE 18.00

 

MIGLIOR OLONNA SONORA

DAVID DI DONATELLO 2020

 

INTRODUCE ALLA VISIONE IL REGISTA

GIANFRANCO CABIDDU

 


    Regia: Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu
    Attori: Violetta Zironi - Pamina, Petra Magoni - Regina della Notte, Awalys Ernesto Lopez - Tamino,

Fabrizio Bentivoglio - Sarastro, Pap Yeri Samb - Papageno, Omar Lopez Valle - narratore,

Houcine Ataa - Monostato, Raul Schebba - sacerdote, Ziad Trabelsi - messaggero,

Cristina Chinaglia - dama, Ashai Lombardo Arop - dama,

Emanuele Bultrini - chitarrista, Nina Pitolli - Pamina bambina
    Soggetto: Mario Tronco, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Gaudioso,Alessandro Arfuso - (collaborazione),

Fabio Natale - (collaborazione), Doralice Pezzolla - (collaborazione)
    Sceneggiatura: Mario Tronco, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Gaudioso, Alessandro Arfuso - (collaborazione),

Fabio Natale - (collaborazione), Doralice Pezzolla - (collaborazione)
    Fotografia: Stefano Falivene
    Musiche: L'Orchestra di Piazza Vittorio
    Montaggio: Marco Spoletini
    Scenografia: Lino Fiorito
    Costumi: Ortensia De Francesco
    Effetti: Corrado Rizzo - (visivi)
    Suono: Maricetta Lombardo - (presa diretta)

 Davide D'Onofrio - (microfonista)

Claudio Spinelli - (montaggio), Marco Marinelli - (creazione suoni),

Gaetano Musso - (mixer)

    Altri titoli: Il Flauto Magico secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio
    Il Flauto Magico
    Durata: 83'
    Colore: C
    Genere: COMMEDIA, MUSICALE
    Produzione: ISABELLA COCUZZA, ARTURO PAGLIA PER PACO CINEMATOGRAFICA,

DENIS FRIEDMAN PRODUCTIONS IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
    Distribuzione: PACO CINEMATOGRAFICA

 

 

Siamo a Roma, Piazza Vittorio: una grande piazza rettangolare che si sviluppa attorno a un giardinetto pubblico. E' il tramonto e Omar, un addetto armato di fischietto e cappellino d'ordinanza, si appresta a chiudere i cancelli che separano il giardino dal resto della piazza. Attende l'uscita degli ultimi frequentatori e chiude il cancello con catena e lucchetto. Inizia così questo Flauto Magico, immaginando l'opera di Mozart reinterpretata da tutte le culture musicali di Piazza Vittorio. Così le vicende e i personaggi si trasformano, arricchendosi e sintetizzando tradizioni culturali molto distanti. Persino la musica esce trasformata da questo incontro, allontanandosi dall'originale e diventando "Il Flauto Magico" secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio: dal reggae alla classica, dal pop al jazz, la musica dell'OPV spazia attraverso tradizioni e culture musicali di tutto il mondo, rispecchiando i background molto distanti dei singoli musicisti e dando vita a incontri e sincretismi musicali unici. Tutto accade all'interno dei giardini della piazza durante l'orario di chiusura serale. I giardini si animano come per magia e i papà, gli operai, le babysitter, i bambini che nella prima scena erano semplici avventori del parco si trasformano ora in principi, maghi, regine, sacerdoti.

 

"(...) Immersa in una nebbiolina violacea durante le fasi notturne o dentro un giallino chiarore diurno, ogni volta scenari sorprendenti talvolta iperrealisti, che rimandano «alle tecniche del teatro barocco e lirico europeo, con le sue macchine teatrali e i suoi trucchi artigianali, fondali dipinti e arredi poveri di cartapesta, da armonizzare visivamente con l'aiuto delle moderne tecniche cinematografiche», con una tenera artigianalità anche nell'impiego degli effetti visuali e negli sfarzosi colorati costumi (sublime il cappello bicorno stradecorato di Papageno) e scenografie tropicali o lunari. La vicenda si dipana con talismani e medaglioni, coreografia acrobatiche di gruppo (sulla falsariga di un videoclip artistico) e danze arabeggianti, sguardi seducenti negli ascensori e trappole lungo il cammino, insomma il felice incontro di culture antiche e tradizioni diverse, in questo inno all'amore universale e alla gioia di vivere, dedicato ai migranti di tutto il mondo con l'iscrizione in epigrafe sotto la Statua della Libertà." ('Il Manifesto')

 

"(...) Orchestra multietnica, che pare fatta per un cast geograficamente eterogeneo: Tamino è cubano, Papageno senegalese, Monostato tunisino. A tenere alto il tricolore il sorprendente Fabrizio Bentivoglio, nel ruolo dell'ambiguo Sarastro. Chi l'avrebbe detto che accanto al riconosciuto talento c'è anche una voce, è il caso di dirlo, flautata?" (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 20 giugno 2019)

 

 

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