Armenia | 2023
• VENERDì 24/1 •
► 21:00
• SABATO 25/1 •
► 17:15
• DOMENICA 26/1 •
► 21:00
canzoni: Miqayel Voskanyan
Da ragazzo, Charlie era scappato al genocidio Armeno nascondendosi clandestinamente in un camion diretto negli Stati Uniti. La sua famiglia non era stata così fortunata. Nonostante il tragico inizio, Charlie adulto è riuscito a mantenere uno spirito curioso e aperto verso il mondo. Ma, come molti altri rifugiati e orfani, c’è un vuoto nel suo cuore. Nel 1948 Charlie rimpatria in Armenia, dove viene accolto dalla dura realtà del Comunismo Sovietico nel periodo staliniano. L’anima armena è soffocata dalla cortina di ferro e dopo poco Charlie viene assurdamente arrestato per il solo fatto di indossare una cravatta, da un comandante russo Dmitry, geloso degli apprezzamenti a Charlie da parte di sua moglie Sona. Affinché Charlie non influenzi gli altri prigionieri con la sua apertura di mente e il suo “cosmopolitismo”, Charlie viene messo in isolamento. Ma appena prima di sprofondare in questa assurda situazione, Charlie scopre una finestrella dentro la sua cella....da lì può osservare l’appartamento vicino. La coppia che ci abita, Tigran e Ruzan, diventano per Charlie l’unica e salvifica connessione con il mondo. Appena può, Charlie li osserva mentre cenano, ridono, piangono, cantano, danzano, vivono. Guardarli nella loro vita quotidiana gli permette di scoprire la cultura armena, di cui era sempre stato ignaro. Charli inizia così a empatizzare con Tigran. Anche lui, come altri, è stato obbligato a reprimere i suoi desideri e sopprimere il suo amore per l’arte. Ma poi, inaspettatamente, Tigran scopre di essere osservato e invece di denunciarlo, lo invita a scoprire il suo mondo. Mentre entrambi sono in qualche modo prigionieri, noi spettatori scopriamo un intero mondo e Charlie capisce di aver ritrovato il suo paese.
• ACADEMY AWARDS 2024 •
Candidato all'Oscar
Miglior Film Straniero