images/NEW_Locandine/SL1.png
images/NEW_Locandine/SL1.png
1262x585.jpeg
1262x585.jpeg
1920x1080.jpeg
1920x1080.jpeg
TRIFOLE-COVER_FB.jpeg
TRIFOLE-COVER_FB.jpeg
PAZZOCOVERFB.png
PAZZOCOVERFB.png
1920x10801.jpeg
1920x10801.jpeg
Rohmer1280x720.jpeg
Rohmer1280x720.jpeg
previous arrow
next arrow

 

 

IL RAGGIO VERDE

(Le rayon vert)

Francia | 1986

 

• LUNEDì 28/10 •

► ORE 19.00

in versione francese con sottotitoli italiani

prezzo speciale € 5,00

ACQUISTA ONLINE

 

regia: Eric Rohmer
sceneggiatura: Eric Rohmer, Marie Rivière
cast:Marie Rivière, Rosette, Béatrice Romand, Carita, Vincent Gauthier, Lisa Heredia
fotografia: Sophie Maintigneux
montaggio: Maria-Luisa Garcia
scenografia: Pascale Ogier
musica: Jean-Louis Valéro
produzione: Les Films du Losange
distribuzione: Academy Two
durata: 98'

In questo film delle Commedie e proverbi Eric Rohmer non si ispira veramente a un proverbio, ma ai versi di una poesia di Arthur Rimbaud: «Ah, venga il tempo in cui i cuori si innamorano!». Quel tempo, per Delphine, segretaria in un ufficio di Parigi (interpretata da un’attrice simbolo di Rohmer, Marie Rivière), sembra destinato a non arrivare più, dopo che si è lasciata con il fidanzato due anni prima. Si prolunga dunque ne Il raggio verde il tema della solitudine messo a fuoco nel film precedente del ciclo; questa volta, però, essa è una condizione subita anziché cercata come una consapevole alternativa, che si traduce in un senso profondo di smarrimento e vuoto, intensificato, anziché alleggerito, dalla pausa estiva, un altro vuoto da riempire. Amici e parenti non sono d’aiuto, come pure i soggiorni a Cherbourg e Biarritz (le spiagge affollate di bagnanti appaiono quasi minacciose e claustrofobiche, tutto il contrario delle distese di sabbia di Pauline alla spiaggia). Ne nasce un movimento irrequieto e solitario, con Parigi al centro di tutto, città a cui tornare per poi subito fuggirne, un andirivieni nervoso e contraddittorio, nella segreta attesa di qualcosa che, imprevisto, possa interromperlo. Vistosamente frammentato per intonarsi all’instabilità emotiva e psicologica della protagonista, Il raggio verde esibisce, più di qualsiasi altro film del ciclo, un piglio documentaristico, quasi da film di famiglia, concentrato senza abbellimenti sull’immediatezza del momento (come accade anche, benché in forme meno vistose, in La moglie dell’aviatore).

• MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 1986 •

Leone d'Oro al Miglior Film

Premio Pasinetti alla migliore attrice

 

 

 

 

PARTNER

 

  

 

Privacy Policy Cookie Policy