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IL FRUTTO DELLA TARDA ESTATE

VENERDI 02 
► ORE 11.15

 

 

Regia: Erige Sehiri
Sceneggiatura: Erige Sehiri, Ghalya Lacroix, Peggy Hamann

Cast: Fide Fdhili, Feten Fdhili, Ameni Fdhili, Samar Sifi, Leila Ouhebi, Hneya Ben
Elhedi Sbahi, Gaith Mendassi, Abdelhak Mrabti, Fedi Ben Achour, iras Amri

Fotografia: Frida Marzouk
Montaggio: Ghalya Lacroix , Hafedh Laaridhi, Malek Kamounn
Costumi: Nabila Cherif
Suono: Aymen Laabidi, Yazid Chaabi, Jean-Guy Véran
Produzione: Erige Sehiri (Henia Production), Didar Domehri (Maneki Films)
Coprodotto da: Palmyre Badinier, Nicolas Wadimoff, Philippe Coeytaux
(Akka Films), Roshi Behesht Nedjad (In Good Company)

Distribuzione Trent Film

 

 

Alla fine dell'estate, in un frutteto nel Nord-Ovest della Tunisia un gruppo di ragazze e donne lavora per raccogliere i fichi. Sotto lo sguardo di lavoratori e uomini più anziani, le ragazze flirtano, si prendono in giro, discutono di uomini, e litigano.
Durante la giornata, il frutteto diventa teatro di emozioni, un luogo dove transitano i sogni e le speranze di una generazione moderna più libera, accanto ad una più ancorata alle tradizioni.

 

"AMORI TRA GLI ALBERI"

(MYmovies)

 

" Il frutteto diventa un luogo in cui i giovani lavoratori possono trovare un po' di libertà, forse anche l'amore, e soprattutto stare insieme, e tutto questo si svolge sotto gli occhi dei lavoratori più anziani che osservano la giovane generazione, a volte con occhio tenero e nostalgico, altre volte con una punta di amarezza. Trovo bello che anche in questo luogo e in questa società, dove si sentono imprigionati, trovino ancora delle vie, soprattutto le giovani donne. E i ragazzi - e ancor più le giovani donne - trovino uno spazio di libertà e di divertimento."

(La Regista Erige Sehiri)

 

"Il frutto della tarda estate – Under the fig trees ha rivelato un nuovo talento del cinema internazionale e in particolare del cinema arabo contemporaneo. La produttrice e documentarista Erige Sehiri – con questo film alla sua prima opera di finzione – dà voce ai sogni, ai desideri, alla bellezza dei dettagli della vita quotidiana in un frutteto, teatro di emozioni ma anche microcosmo in cui si scatenano le dinamiche di potere, le prevaricazioni del lavoro stagionale e le contraddizioni della società tunisina."

( Ciak )

 

"parla delle verità che raccontiamo solo nella penombra: i segreti che custodiamo, le storie che raccontiamo e gli amori che potrebbero essere la nostra fine. In letteratura, il fico è spesso una metafora sessuale che indica il tumulto che ci attende. Il secondo film di Erige Sehiri è una storia di sorellanza, lotta contro il patriarcato e conflitto generazionale, il tutto raccontato nel parco di un bellissimo frutteto tunisino. Questa location riporta alla memoria il grande e compianto Éric Rohmer, un regista che è stato il maestro di questo tipo di narrativa, dove il bel posto è un piacevole contrasto con il profondo tumulto emotivo che si manifesta nei piccoli gesti.  In questo film che debutta alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, nessuno si ritrova a dover fare scenate, ma a volte bastano dei piccoli sguardi, decidere con chi parlare, o semplicemente come indossare il foulard."

(Cineuropa)

 

 

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