NON MORIRO' DI FAME
 
PROSSIMAMENTE NUOVAMENTE IN PROGRAMMAZIONE
 
PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA
 
 

REGIA Umberto Spinazzola

FOTOGRAFIA Matteo Bosi

SCENOGRAFIA Giorgio Barullo

COSTUMI Anna Filosa; Dario Conti (Assistente Costumi)

OPERATORE Ezio Gamba

TRUCCATORI E PARRUCCHIERI Anna Filosa

AIUTO REGIA Francesco Palmero CASTING Laura Leonardi

SEGRETARIO DI EDIZIONE Maria Bisognin

ALTRI CREDITS Leonardo Berardi (Location Manager); Stefano Blisa (Seg. di Prosuzione);

Sara Depetris (Aiuto Scenografo); Paolo Nanni (Attrezzista di Scena); Gaia Gunetti (Coordinatrice di produzione)

INTERPRETI Michele di Mauro (Pier), Chiara Merulla, Riccardo Lombardo, Olivia Manescalchi, Jerzy Stuhr, Claudia Ferri.

DIRETTORE DI PRODUZIONE Daniele Manca

ISPETTORE DI PRODUZIONE Sara Azzurra Montironi

PRODUTTORE Alessandro Borrelli

CO-PRODUTTORE Megafun Production (Canada)

PRODUZIONE La Sarraz Pictures

ASSISTENTE SCENOGRAFO Ludovica Spacca

ASSISTENTE ALLA REGIA Alberto Scisco

  

Pier è un ex chef stellato che vive ai margini della società, ritroverà il suo amore per la cucina,  attraverso un viaggio nel recupero alimentare, elaborando ricette con ingredienti ri-utilizzati e  salvati dallo spreco. Il suo talento si rivelerà̀ necessario per consolidare il rapporto difficile con la figlia e iniziare un  nuovo percorso di vita.

 

 

" OTTIMI ATTORI PER LA STORIA DI UN EX CHEF IN DISGRAZIA CHE SI INTERROGA SUI TEMI DELLO SPRECO ALIMENTARE "

(MYmovies)

    

"Il tema dello spreco alimentare, da sempre, mi sta molto a cuore. Mai come in questo periodo il cibo e la catena alimentare della grande distribuzione sono diventati un business di proporzioni mastodontiche. Si produce per buttare. E si butta per produrre. Lo spreco nutre l’industria alimentare con una velocità mai vista prima d’ora. Eppure è un argomento di cui, tutto sommato, si parla ancora troppo poco. Pier, il protagonista del film, conosce bene il cibo. Oggi è un clochard ma nel suo passato il cibo è stata la sua ragione di vita, il suo lavoro ma anche la sua follia. Pier è una sorta di moderno clochard che conosce il valore del cibo meglio
di qualsiasi altra cosa. Il cibo, per lui, è sempre un piccolo gesto di poesia. L’incontro con il Granata, anziano senzatetto ma anche a modo suo grande esperto di sprechi, spalanca a Pier una porta e la strada per ridisegnare una nuova geografia del cibo. Andare a caccia del cibo che si butta diventa una missione. E pedinando Pier e il Granata lo spettatore si trova davanti a questa micidiale follia chiamata spreco alimentare. Ma Pier deve fare i conti anche con Anna, una figlia che in qualche modo aveva abbandonato. Quando la ragazzina riappare nella sua vita Pier non può sottrarsi all’amore paterno, non può rinunciare ad un affetto che credeva
perduto. Il confronto con la figlia porta Pier, ancora una volta, a rimettersi in gioco. A ricostruire. Ad immaginare e creare nuove prospettive, sempre attraverso il cibo. Non morirò di fame trae spunto da una storia vera, la storia di uno Chef stellato che perde tutto, anche la famiglia. Ma è anche la storia di uno Chef che cerca di ricostruire una vita ricominciando da zero, grazie alla
forza che solo un figlio sa mettere in moto."

(Il Regista Umberto Spinazzola)

 

 "Non morirò di fame parla di sprechi alimentari anche in chiave simbolica, perché il tema del recupero delle materie prime è associabile al recupero degli affetti: è quello che fa Pier nel momento in cui, dopo essere tornato a Torino per la morte della moglie, finisce per ritrovare la figlia, il suo migliore amico e persino l’ex socio. In questo modo, attento com’è a non buttare più via alcun rapporto umano, intreccia un legame assai intenso con un altro clochard torinese, Granata, interpretato dal notissimo Jerzy Stuh"

(Gambero Rosso)

 

"Il film di Umberto Spinazzola ('Cous cous', 'L'ultimo crodino') è nato tanti anni fa ma è quanto mai attuale. Racconta di uno chef stellato (Michele Di Mauro, Vittorio in 'Call my agent') che cade in disgrazia e ritrova il senso della vita e una relazione con la figlia che praticamente non conosce nell'incontro con Granata (uno strepitoso Jerzy Stuhr) che gli insegna dove recuperare il cibo di scarto che lui trasforma in deliziosi manicaretti."

 

 

 

 

 

 

 

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