IL CAPOFAMIGLIA 

 
GIOVEDI 16/3
► ORE 19.00
 
VENERDI 17/3
► ORE 19.00
 
SABATO 18/3
► ORE 18.20

DOMENICA 19/3
► ORE 21.00 (VOS)
● PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA TORINO FILM FESTIVAL 2021
● GRAN PRIX SEMAINE DE LA CRITIQUE CANNES 2021
 

 

regia: Omar El Zohairy

sceneggiatura: Ahmed Amer, Omar El Zohairy

cast: Demyana Nassar, Samy Bassouny, Fady Mina Fawzy

fotografia: Kamal Samy

montaggio: Hisham Saqr

produttore: Mohamed Hefzy

coproduttore: Juliette Lepoutre, Pierre Menahem, Koji Nelissen, Derk-Jan Warrink, Giorgos Karnavas, Konstantinos Kontovrakis, Verona Meier

produzione: Still Moving, KeplerFilm, Heretic - Creative Producers, Film Clinic (EG), Lagoonie Film Production (EG)

supporto: Centre National du Cinéma et de l’image animée (CNC), Greek Film Centre

durata: 112'

distributori: Dulac Distribution, Wanted Cinema

  

Quando un trucco di magia va nel verso sbagliato al compleanno dei bambini, il padre-despota della famiglia viene trasformato in un pollo. Una valanga di assurde coincidenze si susseguono per tutti; la madre, la cui vita quotidiana era dedicata a suo marito e ai figli, è costretta ora ad uscire allo scoperto e a prendersi cura della sua famiglia. Facendo di tutto per riportare il marito indietro sano e salvo, attraversa una profonda trasformazione

 

 

" UNA FAVOLA CHE COMBINA CON GRANDE AUDACIA REALISMO MAGICO E POESIA SOCIALE "

(MYmovies)

    

"Il Capofamiglia parte da un’idea davvero semplice che ho avuto sei anni fa. E’ la storia di un uomo che si trasforma in un pollo, in tutto e per tutto; non è né un gioco né una cospirazione. Con questa parabola, volevo trasmettere le difficoltà quotidiane di una normale famiglia egiziana. Dovendo affrontare questa situazione assurda, madre e figli reagiscono senza riuscire a pensare lucidamente. Non riescono a trovare una via d’uscita. Proprio perché sono anti-eroi, a nessuno sembra importare di loro. Mi sento davvero vicino a questa situazione ed è per questo che, una volta arrivata l’idea di farci un film, ne sono rimasto completamente ossessionato. Sono stato ispirato da diversi elementi e ho una profonda connessione con la cultura egiziana, specialmente per quanto riguarda l’eredità cinematografica e musicale. Registi come Y oussef Chahine, Mohamed Khan, Khairy Beshara, Y ousry Nasrallah, Oussama Fawzy , proprio come Robert Bresson, Aki Kaurismaski e Jaques T ati mi hanno ispirato per questo film. E’ strutturato come fosse un poema, tramite il quale ho cercato di far percepire al pubblico l’essenza delle nostre vite. Girando il film, ho provato a costruire un ponte tra noi e i personaggi, così che potessimo provare le stesse cose. V olevo essere il più sincero possibile nel rappresentare loro e le loro paure, senza etichettarli o giudicarli."

(Il Regista Omar El Zohairy)

 

 "L’attacco al patriarcato questa volta ha tinte surreali. La donna al centro, ormai sugli schermi di tutto il mondo. Anche in Egitto, con Feathers. L’obiettivo è condannare una società maschilista, che non riconosce i diritti femminili e punta a soggiogare, invece di costruire rapporti paritari. L’esordiente Omar El Zohairy utilizza una regia rigorosa, senza dimenticare l’ironia. Nel descrivere il dramma di un Paese ancorato a vecchi retaggi sfrutta i canoni della commedia nera per sensibilizzare sull’uguaglianza mai raggiunta. Il padre padrone detta le regole, la moglie esegue passivamente. Fino a quando succede l’incredibile: un mago trasforma l’uomo in un pollo.Il film si muove tra magia e realtà, soffermandosi sulle problematiche sociali del nostro tempo. Non è un comizio, ma una quieta presa di coscienza. Si inserisce nei ritratti femminili più belli del 2021, specialmente pensando a una cinematografia che non si lascia influenzare da #metoo e altre rivoluzioni culturali, a un mondo dove anche l’accesso ai social è materia di scontro."

(Cinematografo)

 

 

 

 

 

 

 

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