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DANTE
 
VENERDI 16/12 
► ORE 15.00
  
DOMENICA 18/12 
► ORE 15.00
 

 

 

Regia: Pupi Avati

Cast: Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Gianni Cavina,

Leopoldo Mastelloni, Ludovica Pedetta, Romano Reggiani, Carlotta Gamba,

Paolo Graziosi, Mariano Rigillo, Valeria D’Obici, Giulio Pizzirani, Erika Blanc,

Morena Gentile, Milena Vukotic, Patrizio Pelizzi

Soggetto Giovanni Boccaccio

Sceneggiatura Pupi Avati

Produttore Antonio Avati

Casa di produzione Duea Film, Rai Cinema, MG Production

Fotografia Cesare Bastelli

Montaggio Ivan Zuccon

Effetti speciali Fabio Tomassetti, Daniele Tomassetti, Sergio Stivaletti

Musiche Lucio Gregoretti, Rocco De Rosa

Scenografia Laura Perini, Mattia Federici Costumi Andrea Sorrentino

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 94′

Italia, 2022

 

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

 

"UN ATTO D'AMORE DI AVATI VERSO DANTE RICCO DI INTUIZIONI ISPIRATE E DI GENUINO ENTUSIASMO"
(MYmovies)
 
«Nei miei tanti film ho raccontato quanto possa essere eccezionale, addirittura eroica, la normalità degli esseri umani. Ora invece ho cercato di dire che, per quanto sublime, il genio, condivide, come farebbe ognuno di noi, le angustie che ci riserva la vita. Poter narrare Dante Alighieri per la sua umanità , è stato quel dono che attendevo da vent'anni»
 (Il Regista Pupi Avati)
 
«Il merito maggiore di questo film è essere riuscito a far scendere dal piedistallo un’icona cristallizzata con il suo tipico profilo severo e la corona d’alloro per rivelarci un uomo la cui vita è stata segnata dalla soludine, dalla povertà, dal dolore e dalle amarezze e che non è stato di certo un santo, ma un uomo che ha avuto le sue debolezze come tutti. Da questo punto di vista il film ha un altissimo valore non solo emotivo, ma anche pedagogico: è un’opera da portare nelle scuole. Boccaccio è stato nella sua epoca il più grande estimatore di Dante e quindi il viaggio che lui compie per conto di Firenze per risarcire la figlia del suo esilio ingiusto, lo compie anche in nome dell’umanità intera per ringraziarlo di tutta la bellezza che ci ha dato per sempre»
(L'Attore Sergio Castellito)

 

«La ricostruzione storica, linguistica e letteraria realizzata dal regista risulta decisamente accurata. In questo senso, Pupi Avati si è avvalso del contribuito di numerosi storici e Dantisti che hanno definito nel dettaglio la resa credibile di uno scenario storico così particolare come quello del 1300»

(Taxidriver)

 

 

 

 

 

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