images/NEW_Locandine/SL1.png
images/NEW_Locandine/SL1.png
images/NEW_Locandine/10-SCATOLA.png
images/NEW_Locandine/10-SCATOLA.png
images/NEW_Locandine/8.png
images/NEW_Locandine/8.png
images/NEW_Locandine/9-AFRIN.png
images/NEW_Locandine/9-AFRIN.png
images/NEW_Locandine/Amor_0002.jpeg
images/NEW_Locandine/Amor_0002.jpeg
previous arrow
next arrow

IL DRAGO DI ROMAGNA

 

 

DOMENICA 23/2

► ore14.45

 

PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

 

Regia: Gerardo Lamattina
Anno di produzione: 2019
Durata: 75 min
Tipologia: Docu-fiction
Genere: sociale
Paese: Italia/Cina
Produzione: POPCult, Micromedia Communication Italy
Data di uscita: 25/01/2020
Ufficio Stampa: Michela Giorgini
Titolo originale: Il Drago di Romagna

 

 

Il film racconta di come uno dei giochi da tavolo cinesi più antichi del mondo, il mah jong, si sia insinuato in Italia fino a diventare uno dei più giocati nei bar e nei circoli cittadini dell'Emilia Romagna. Nato in Cina nel XIX secolo, il mah jong si è diffuso nel nostro Paese circa 100 anni fa, precisamente nel 1923, grazie ad alcuni mercanti cinesi sbarcati sulle italiche sponde per i traffici commerciali. Stanziati nelle diverse città portuali, gli ambulanti trascorrevano il loro tempo a giocare con le tessere del mah jong.Il film racconta di come uno dei giochi da tavolo cinesi più antichi del mondo, il mah jong, si sia insinuato in Italia fino a diventare uno dei più giocati nei bar e nei circoli cittadini dell'Emilia Romagna. Nato in Cina nel XIX secolo, il mah jong si è diffuso nel nostro Paese circa 100 anni fa, precisamente nel 1923, grazie ad alcuni mercanti cinesi sbarcati sulle italiche sponde per i traffici commerciali. Stanziati nelle diverse città portuali, gli ambulanti trascorrevano il loro tempo a giocare con le tessere del mah jong.

 

"UN SINGOLARE ESEMPIO DI IBRIDAZIONE CULTURALE TRA CINA E ITALIA"

('mymovies')

 

" Nicolas Bedos torna sui soggetti di predilezione: l'usura dei sentimenti e il rimpianto delle occasioni perdute. A sopportare gli oltraggi degli anni questa volta sono Fanny Ardant e Daniel Auteuil che interpretano con smalto una coppia sull'orlo di una crisi di nervi. Un uomo e una donna che da troppo tempo non condividono più niente e conducono vite parallele. Intorno a loro gravitano Guillaume Canet, regista tirannico e nevrotico, comme d'habitude, e Doria Tillier, compagna a intermittenza del personaggio di Canet che innamora il vecchio disegnatore di Auteuil.
Convocate tutte le celebrità del cinema francese maggiore (Pierre Arditi e Denis Podalydès) e tutte le convenzioni della commedia degli equivoci, La Belle Époque è una messa in scena gioiosa del cinema che consente a Daniel Auteuil di ritrovare l'umorismo toccante dei vecchi ruoli e a Fanny Ardant la luccicanza sentimentale dei film di Truffaut, quella che la faceva svenire in un parcheggio dopo un bacio e le lasciava le cicatrici sui polsi perché in definitiva l'amore fa male. Convinti di non poter più stare insieme, le loro mani allacciate nel gran finale non intendono ragione. Perché Victor e Marianne sono fatti per accendersi e le loro mani per afferrarsi. Fatti per bruciare sempre e probabilmente ferirsi ancora." ('mymovies')

 

"UN SINGOLARE ESEMPIO DI IBRIDAZIONE CULTURALE TRA CINA E ITALIA" ('mymovies')

 

"Abbandonate i doveri, chiudete gli occhi e viaggiate verso l'orizzonte dei vostri sogni più profondi... questo è il Drago di Romagna.
Un film che prima di tutto parla di sogni. Attraverso una storia ironica, ricca di emozioni e di conflitti, si vola sulle ali dei Draghi cinesi del gioco del Mah Jong, attraversando gioie e dolori della vita quotidiana che appartengono a ciascuno di noi.

Luisa è una classica "azdora" (signora) romagnola che vive a Ravenna. Il suo ultimo giorno di lavoro che apre le danze della pensione è arrivato. Come tutti noi ha un sogno nel cassetto, un sogno che si porta dentro fin da bambina, volare in Cina a conoscere le origini del Mah Jong, la sua vera passione, un desiderio che si è fatto più lontano da quando suo marito Arturo è morto prima di mantenere la sua promessa di realizzarlo insieme. Accanto a lei si muovono, intrecciando emozioni e conflitti, l'amato nipotino Riccardo e la figlia Donatella, una donna travolgente ma sognatrice. Anche lei ha voglia di riprendere in mano la sua vita dopo il divorzio, e riprendere a cantare, come mai aveva fatto prima d'ora.
Le due donne sono spesso in disaccordo, ma il loro cuore è grande e batte allo stesso modo verso i propri desideri.
Insieme a loro conosceremo una famiglia italiana cinese, o cinese italiana... e tanti altri personaggi che fanno da sfondo a una docu-fiction che attraversa e supera i confini di un affascinante musical.

Il tutto ambientato in Romagna. Perché? Perché è il luogo dove i cappelletti sono tradizionali quanto il gioco del Mah Jong, di cui vengono raccontate le origini e la storia italiana, arrivata a Ravenna per mare o per terra tanti anni fa.
Il Drago di Romagna è il primo film sul gioco del Mah Jong a Ravenna, un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Romagna. Per uno strano e curioso caso infatti, il gioco cinese del Mah Jong, in patria giocato fino ai primi del novecento esclusivamente dall’imperatore e dalla sua corte, in Romagna e in particolare nella città di Ravenna è stato almeno fino agli anni ‘90 del secolo scorso il gioco più praticato e diffuso.
La Romagna è quel posto dove la piadina e i cappelletti sono tradizionali quanto il gioco del Mah Jong, pur provenendo dai due capi del mondo. Forse è merito del mare che bagna le coste e il porto di Ravenna, tanto quanto le sponde della lontana Cina.(' Note di Produzione')

 

 

PARTNER

 

  

 

Privacy Policy Cookie Policy