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LA BELLE ÉPOQUE

 

 

VENERDI 31/1

► ore 18.10

 

SABATO 1/2

► ore 16.00

 

DOMENICA 2/2

► ore 16.00

 

 

Regia: Nicolas Bedos

Attori: Daniel Auteuil - Victor, Guillaume Canet - Antoine, Doria Tillier - Margot, Fanny Ardant - Marianne, Pierre Arditi, Denis Podalydès, Michaël Cohen - Maxime, Jeanne Arènes - Amélie, Bertrand Poncet - Adrien, Bruno Raffaelli - Maurice/Yvon/Hemingway, Lizzie Brocheré - Gisèle/compagna di Margot, Thomas Scimeca - Freddy/Hans Axel Von FersenSoggetto: Nicolas Bedos

Sceneggiatura: Nicolas Bedos

Fotografia: Nicolas Bolduc

Musiche: Nicolas Bedos, Anne-Sophie Versnaeyen

Montaggio: Anny Danché, Florent Vassault

Scenografia: Stéphane Rosenbaum

Costumi: Emmanuelle Youchnovski

Suono: Rémi Daru, Séverin Favriau, Jean-Paul Hurier

Durata: 110'

Colore: C

Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA MINI

Produzione: FRANÇOIS KRAUS, DENIS PINEAU-VALENCIENNE PER LES FILMS DU KIOSQUE, IN CO-PRODUZIONE CON PATHÉ, ORANGE STUDIO, FRANCE 2 CINÉMA, HUGAR PROD, FILS, UMEDIA

Distribuzione: I WONDER PICTURES

 

Victor, un sessantenne disilluso, vede la sua vita sconvolta nel giorno in cui Antoine, un brillante imprenditore, gli offre un nuovo tipo di attrazione: mescolando artifici teatrali e ricostruzione storica si può tornare indietro in un tempo desiderato. Victor sceglie quindi di rivivere la settimana più memorabile della sua vita: quella in cui, 40 anni prima, incontrò il suo grande amore...

 

"UNA MESSA IN SCENA GIOIOSA DI UN CINEMA CHE REGALA UN SORRISO PERSISTENTE ALLO SPETTATORE"

('mymovies')

 

" Nicolas Bedos torna sui soggetti di predilezione: l'usura dei sentimenti e il rimpianto delle occasioni perdute. A sopportare gli oltraggi degli anni questa volta sono Fanny Ardant e Daniel Auteuil che interpretano con smalto una coppia sull'orlo di una crisi di nervi. Un uomo e una donna che da troppo tempo non condividono più niente e conducono vite parallele. Intorno a loro gravitano Guillaume Canet, regista tirannico e nevrotico, comme d'habitude, e Doria Tillier, compagna a intermittenza del personaggio di Canet che innamora il vecchio disegnatore di Auteuil.
Convocate tutte le celebrità del cinema francese maggiore (Pierre Arditi e Denis Podalydès) e tutte le convenzioni della commedia degli equivoci, La Belle Époque è una messa in scena gioiosa del cinema che consente a Daniel Auteuil di ritrovare l'umorismo toccante dei vecchi ruoli e a Fanny Ardant la luccicanza sentimentale dei film di Truffaut, quella che la faceva svenire in un parcheggio dopo un bacio e le lasciava le cicatrici sui polsi perché in definitiva l'amore fa male. Convinti di non poter più stare insieme, le loro mani allacciate nel gran finale non intendono ragione. Perché Victor e Marianne sono fatti per accendersi e le loro mani per afferrarsi. Fatti per bruciare sempre e probabilmente ferirsi ancora." ('mymovies')

 

"Con tutto se stesso, nel film di Nicolas Bedos La Belle Epoque, il 60enne Victor, l'ex-cuore in inverno Daniel Auteuil, insegue il sogno di tornare ragazzo e di rivivere il giorno più bello della sua vita, quello in cui ha conosciuto Marianne (Fanny Ardant) la moglie che lo ha appena piantato. [...]" ('La Stampa')

 

"La belle époque", commedia sentimentale atipica e meravigliosa" ('Il Giornale')

 

"Un compendio. Del miglior cinema francese, innanzitutto: una parata di star, del passato e del presente. Del suo tema di gran lunga preferito, l'Amour. E di uno dei generi in cui eccelle, la commedia sentimentale. Un matrimonio in crisi, il rimpianto di una grande passione, l'andirivieni nello scorrere del tempo, il gioco del cinema che tutto può ricreare (da Truffaut a Lelouch, e l'elenco delle citazioni potrebbe continuare all'infinito). Ma La Belle Époque non è un film che vive solo di trucchetti e strizzatine d' occhio. [...]('Il Sole-24 Ore')

 

"Un tuffo sospeso negli anni Settanta. La nostalgia è celebrata come grande business nel film di Nicolas Bedos regista, attore e comico figlio di un celebre umorista. Si omaggiano anche due mostri sacri del cinema come Daniel Auteuil e Fanny Ardant come appena scesi dai ritratti degli antenati, lui stropicciatissimo senza più ispirazione, lei istericamente dedita alle novità tecnologiche e alla frenesia del mondo contemporaneo. Dopo tanti anni di matrimonio non c'è più niente da fare, lei annoiatissima lo butta fuori di casa. Ma poiché la pièce è anche un omaggio a cinema, teatro, televisione, fumetti e musica e alle rispettive maestranze, si immagina un'impresa capace di offrire ai facoltosi clienti che ne facciano richiesta di poter rivivere il giorno più bello della loro vita o l'epoca in cui avrebbero voluto vivere, ricostruito nei minimi particolari in un teatro di posa, con attori a interpretare i vari ruoli. [...]('Il Manifesto')

 

 

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