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LA TERRA DEGLI ULTIMI

  

VENERDI 17/01

► ore 20.00

 

SABATO 18/01

► ore 20.00

 

 PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

 

Regia: Mimmo Calopresti
Attori: Marcello Fonte, Francesco Colella - Peppe, Marco Leonardi, Sergio Rubini, Valeria Bruni Tedeschi - Giulia
Sceneggiatura: Mimmo Calopresti, Monica Zapelli
Fotografia: Stefano Falivene
Montaggio: Valerio Quintarelli
Musiche: Nicola Piovani
Altri titoli: Via dall'Aspromonte
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: FULVIO E FEDERICA LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM CON RAI CINEMA
Distribuzione: ITALIAN INTERNATIONAL FILM

Africo, un paesino arroccato nella valle dell'Aspromonte calabrese, alla fine degli anni '50, una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento. Gli uomini, esasperati dallo stato di abbandono, vanno a protestare dal sindaco. Ottengono la promessa di un medico, ma nel frattempo, capeggiati da Peppe, decidono di unirsi e costruire loro stessi una strada. Tutti, compresi i bambini, abbandonano le occupazioni abituali per realizzare l'opera. Giulia, la nuova maestra elementare, viene dal Nord, e vuole insegnare l'italiano "se Africo entrerà nel mondo grazie alla strada, i ragazzi dovranno conoscerlo prima, imparando a leggere e a scrivere". Ma per il brigante Don Totò, quello che detta la vera legge, Africo non può diventare davvero un paese 'italiano'...

 

"UNA FAVOLA SIMBOLICA SULL'APPARTENENZA TERRITORIALE CHE PUNTA IL DITO CONTRO I FRENI AL PROGRESSO" (mymovies)

 

" Nell’ottobre del 1951 un’alluvione distrugge Africo, alle pendici dell’Aspromonte. Non che prima fosse il Bengodi: case pericolanti, gabelle inique, medico assente, l’unica aula scolastica ricavata nella stanza da letto della maestra. Ma la poesia, quella sopravvive, sicché il Poeta Marcello Fonte può celebrare “la terra degli ultimi, la terra di quelli che ancora rispettano i padri… La terra dei poeti, la terra della civiltà. Qui ancora c’è la civiltà”.
Lì Mimmo Calopresti mette il cavalletto e, traendo ispirazione da Via dall’Aspromonte di Pietro Criaco, filma Aspromonte - La terra degli ultimi, quella della maestra che viene dal Nord Giulia (Valeria Bruni Tedeschi), quella del dal manovale Peppe (Francesco Colella), che vorrebbe collegare Africo alla Marina, spezzando isolamento e asservimento, anche mafioso (il don Totò di Sergio Rubini).
Sceneggiatura a quattro mani con Monica Zapelli, musiche militanti di Nicola Piovani, montaggio lirico-popolare di Esmeralda Calabria, guest star a voltaggio autobiografico Fulvio Lucisano, l’impianto metaforico e parabolico è prezioso: Calopresti il cinema lo sa fare, civile per missione, memoriale per afflato " ( Federico Pontiggia)

 

"Aspromonte, la terra degli ultimi è l'omaggio che Mimmo Calopresti e il suo produttore Fulvio Lucisano fanno alle proprie origini calabresi, e si sente in ogni scena che arriva da un profondo attaccamento alle radici e da un genuino amore per la propria terra.
Il cast comprende calabresi doc come Marcello Fonte (Ciccio), Marco Leonardi (Cosimo) e Francesco Colella (Peppe), più due "forestieri" di nome: Valeria Bruni Tedeschi, già protagonista de La seconda volta, nei panni della maestra comasca e il pugliese Sergio Rubini in quelli di Don Totò. Questa sincerità di intenti fa perdonare al film una strizzata d'occhio di troppo all'estetica da Nuovo Cinema Paradiso, evocato anche dalla presenza di Leonardi e dalla scena finale, i cui dettagli non riveleremo.
Aspromonte è una favola arcaica color fango e miseria, un racconto simbolico e nostalgico che esprime una mitologia familiare e un'appartenenza territoriale tanto genuinamente (e visceralmente) sentita quanto lontana dalla quotidianità di Calopresti e Lucisano. In modo semplice (e talvolta didascalico) la sceneggiatura di Calopresti e Monica Zapelli punta il dito contro i mille freni al progresso in Calabria, dalla miseria che toglieva i figli dalle scuole per trattenerli nei campi al senso proprietario dei genitori terrorizzati all'idea che "se costruisci la strada tuo figlio sarà il primo a partire"; dall'ignoranza che rende impossibile viaggiare anche solo con la mente all'omertà che impedisce agli ultimi di denunciare i propri taglieggiatori." ('mymovies')

 

 

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