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OLTRE LA BUFERA 

GLI ULTIMI ANNI DI DON GIOVANNI MINZONI

  

VENERDI 22/11

► ore 18.20


*SABATO 23/11

► ore 21.30*

* ALLA PRESENZA DELL'ATTORE STEFANO MURONI

E DEL PRODUTTORE VALERIA LUZI


DOMENICA 24/11

► ore 16.35

 

 PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

 

Regia e Sceneggiatura: Marco Cassini
Cast: Stefano Muroni, Enrica Pintore, Piero Cardano, Michela Ronci,Pio Stellaccio, Jordi Montenegro, Davide Paganini, Antonia Renzella, Igor Mattei, Rosario Petíx, Giulio Cristini, Armando De Ceccon, Giulio Cristini, Armando De Ceccon, Luca Basile, Beatrice Bianchi, Pietro Bovi, Andrea Piccolo, Gianluca Spanò
Fotografia: Mattia Tedeschi
Montaggio: Cristian Gazzanni
Costumi: Luigi Bonanno
Musica: Martina Colli
Produttore: Valeria Luzi
Produzione: Controluce Produzione, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission

 

Tornato ad Argenta dopo la Grande Guerra, don Giovanni Minzoni tenta di riorganizzare la vita sociale e culturale della comunità, cercando di aggregare nel vecchio ricreatorio i ragazzi dispersi nelle campagne. I socialisti, capeggiati da Natale Gaiba, assessore comunale, dimostrano apertamente il loro disprezzo nei confronti della chiesa e di quel prete. Ma quando i rapporti sembrano prendere la piega della comprensione e della collaborazione, un'altra forza politica, moderna e inaspettata, fa il suo ingresso nella storia e in quel piccolo paese emiliano. Augusto Maran, insegnante rancoroso, tornato anch'egli dalla guerra, sente che è il momento giusto per portare il potere locale in proprio favore, a costo di compiere anche atti violenti. Il fascismo sta prendendo piede nelle città e nella campagne di tutta Italia, e anche ad Argenta iniziano i primi tumulti, le prime aggressioni, le quali sfociano all'uccisione di Natale Gaiba. La gente del paese, persa ogni speranza, si aggrappa così alla figura di don Giovanni Minzoni, ultimo uomo "giusto" rimasto in paese, l'unico che potrebbe arginare la forza distruttiva di quella gente in camicia nera. Il parroco risponde a quegli atti vili con la creazione delle prime cooperative femminili e con la costruzione di un teatro per ragazzi. Il fascismo, d'altro canto, cerca di portare dalla propria parte don Minzoni, offrendogli la possibilità di diventare cappellano della milizia. L'animo puro e intransigente ai ricatti e alle minacce del prete, porterà Augusto Maran e la sua banda ad un finale violento, inaspettato ma forse già scritto. L'uccisione di don Giovanni Minzoni il 23 agosto del 1923 non solo smosse le coscienze degli uomini dell'epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l'Italia per decenni.

 

 

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