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MISERERE

 

 

VENERDI 22/11

► ore 15.15

VO GRECO SOTTOTITOLATO IN ITALIANO

 

PREMIO FIPRESCI TORINO FILM FESTIVAL

 

PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

 

Regia: Babis Makridis
Attori: Yannis Drakopoulos - Avvocato, Evi Saoulidou - Moglie, Nota Tserniafski - Sorella, Makis Papadimitriou - Proprietario del Lavasecco, Georgina Chryskioti - Vicina di casa, Evdoxia Androulidak - Segretaria, Nikos Karathanos - Fratello, Panagiotis Tassoulis, Costas Xykominos, Kostas Kotoulas, Marissa Triantafyllìdou, Victor Arditis
Sceneggiatura: Efthymis Filippou, Babis Makridis
Fotografia: Konstantinos Koukoulios
Musiche: Mikolaj Trzaska
Montaggio: Yannis Chalkiadakis
Scenografia: Anna Georgiadou
Costumi: Dimitris Papathomas
Suono: Stefanos Efthymiou, Leandros Ntounis, Kacper Habisiak, Marcin KasińśKi
Altri titoli: Pity
Durata: 99'
Colore: C
Genere: COMMEDIA, NOIR
Specifiche tecniche: DCP (1:1.85)
Produzione: AMANDA LIVANOU, CHRISTOS V. KONSTANTAKOPOULOS, KLAUDIA ŚMIEJA, BEATA RZEŹNICZEK PER NEDA FILM, FALIRO HOUSE, MADANTS, BEBEN FILMS, IN COPRODUZIONE CON ONASSIS FOUNDATION, ERT, GREEK FILM CENTER, STUDIO PRODUKCYJNE ORKA, FILM PRODUKCJA, FOSS
Distribuzione: TYCOON DISTRIBUTION (2019)
Data uscita 24 Ottobre 2019

 

Un avvocato di successo, che deve accudire la moglie in coma in seguito ad un incidente stradale, è gratificato dalle numerose testimonianze di affetto e compassione da parte di tutti coloro che lo frequentano. Quando però, inaspettatamente la moglie uscirà dal coma e tornerà a casa, egli si troverà del tutto spiazzato e cercherà a modo suo di riconquistarsi la compassione, che gli è venuta a mancare… La storia di un uomo felice solamente quando si sente consolato per la propria infelicità, dipendente a tal punto dalla pietà da sentire il bisogno profondo di evocarla negli altri. Ad ogni costo…

“Elegantemente concepito, perversamente avvincente.”
Variety

“Un dramma satirico inquietante e molto spesso divertente.”
RogerEbert

“Di un umorismo irresistibile, prima di suscitare una tristezza inconsolabile, Miserere muove da un’idea di partenza originale e intrigante che rimane coerente fino alla fine.”
MyMovies

“La sua atmosfera sorniona e asciutta riflette con affascinanti domande sulle emozioni e su come le rappresentiamo.”
Hollywood Reporter

"Che posso dire, sono un tipo divertente! Con Efthimis Filippou volevamo che lo script fosse intinto di humor, perché, ai nostri occhi, ogni film è una commedia. Quindi, questo è stato esattamente ciò che abbiamo comunicato ai nostri collaboratori. Mi piacerebbe pensare che “Miserere” abbia qualcosa di Jacques Tati. Io sono un suo grande fan, e mentre giravo, me lo sentivo sempre vicino, che mi dava dei consigli. Stessa cosa per Buster Keaton: ha influenzato in misura equivalente i miei lavori precedenti." (Il regista Babis Makridis)

"Un uomo singhiozza disperatamente (soddisfatto) ai piedi di un letto. Da quando la moglie è in coma, sperimenta la pietà del mondo: la torta della vicina ogni mattina, la solidarietà dell'impiegato della tintoria a ogni capo smacchiato, gli abbracci della segretaria a ogni congedo, l'affetto di un amico dopo ogni partita a racchettoni, gli incoraggiamenti del padre a ogni visita. Quel sentimento di commossa e intensa partecipazione umana lo appaga pienamente ma poi la consorte si risveglia e la vita torna a sorridergli gettandolo nello sconforto più totale. Infelice all'idea di essere felice per sempre, cova l'impulso malato di ricadere in ambasce. Per riavere di nuovo un briciolo di misericordia è disposto a tutto.
Il cinema greco, dopo la crisi economica e la morte del suo maestro (Theo Angelopoulos), resiste e si reinventa.
Negli ultimi dieci anni, un gruppo di (giovani) autori ha realizzato film detonanti, premiati nei grandi festival e osannati dalla critica, che ha parlato addirittura di nouvelle vague greca. La loro ellenicità, radice spirituale dell'Europa, è del resto la promessa di una vocazione innata per creare miti.

Meno conosciuto di Yorgos Lanthimos, ma altrettanto velenoso e provocatore, Babis Makridis cavalca quest'onda e un immaginario surreale che destabilizza. Il filtro impiegato dal regista è quello dell'assurdo. Di un umorismo irresistibile, prima di suscitare una tristezza inconsolabile, Pity muove da un'idea di partenza originale e intrigante che rimane miracolosamente coerente fino alla fine. L'impresa non è facile per lo spettatore ma se ci si lascia andare all'esperienza il film mantiene le premesse dispiegando un immaginario più grande che altrove, uno sguardo inquieto sull'umanità. La ricerca di (in)felicità del protagonista, everyman dipendente dalla pietà del titolo, è presa seriamente, fino alla follia e alla morte (arrecata).
La sua vita si consuma come in una tragedia greca, dove gli umani diventano animali, si cavano gli occhi per vedere meglio o praticano l'omicidio sacrificale per scaricare una violenza altrimenti distruttrice di qualsiasi consorzio umano. L'esercizio di deformazione del quotidiano costituisce l'anima di una commedia nera sotto un cielo blu e davanti a un mare brillante. Pity esplora con attitudine solare un racconto oscuro e un personaggio mediocre il cui ego risplende quando è al centro della compassione" (mymovies)

 

 

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