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TULIPANI - AMORE, ONORE E UNA BICICLETTA

VENERDI 6/9

► ore 15.00


SABATO 7/9

► ore 15.00


DOMENICA 8/9

► ore 18.00

 

    

Regia: Mike van Diem
Attori: Giancarlo Giannini - Catarella, Ksenia Solo - Anna, Gijs Naber - Gauke, Lidia Vitale - Immacolata, Anneke Sluiters - Ria, Michele Venitucci - Vito, Giorgio Pasotti - Piero, Donatella Finocchiaro - Chiara, Totò Onnis, Gianni Pezzolla
Sceneggiatura: Mike van Diem, MikePeter van Wijk
Fotografia: Luc Brefeld, Lennert Hillege
Musiche: Jim McGrath, Ari Posner
Montaggio: Jessica De Koning
Scenografia: Harry Ammerlaan
Costumi: Ornella Campanale, Linda Bogers
Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO
Durata: 100 min


 

Anna arriva dal Canada nel tacco d'Italia, con lo scopo di riportare a casa le ceneri della madre, originaria di quelle terre. Scoprirà delle verità sconvolgenti riguardanti la sua famiglia, l'identità dei suoi veri genitori e come, venticinque anni prima, abbiano combattuto la mafia locale... su un campo di tulipani.

"NARRAZIONE PURA E COINVOLGENTE PER UNA PIACEVOLE INCURSIONE NELLA PUGLIA CHE FU " (Mymovies)

 

"Tulipani: amore, onore e una bicicletta è una commedia di Mike van Diem girata prevalentemente tra Bari, Giovinazzo e Gravina in Puglia che mette a confronto due epoche storiche e prova a chiudere il cerchio emotivo che le unisce. L’ambiente rurale diventa il crocevia dei personaggi ed il luogo deputato a raccontare le loro speranze e le loro delusioni. Una terra piena di buoni sentimenti, ottime compagnie, canti e balli, non sufficienti comunque per metterla a riparo dal sopruso e dalle angherie dei prepotenti. Il regista olandese, autore anche della sceneggiatura, privilegia una narrazione luminosa ed una comicità basilare per l’aspetto sentimentale della vicenda, mentre ricorre a delle gag eccentriche soprattutto quando si tratta di affrontare argomenti drammatici, degli estratti molto enfatizzati con lo scopo di esaltare la vena comica dei protagonisti e diradare la tensione.

Questo viaggio a ritroso nel tempo rifiuta il carattere nostalgico e per i colori e le scelte visive adottate si avvicina al genere fantastico ed alla sospensione immobile che lo sostiene. Un riferimento immediato arriva dalla storia d’amore di Gauke, sostenuta dal proposito di coronare un sogno, quello di vivere serenamente insieme alla sua famiglia, che si scontra con la realtà, una situazione che permette all’autore di fare luce su uno dei problemi che affligge gran parte dell’Italia Meridionale, l’influenza malavitosa. Che limita fortemente le possibilità di impresa ed espone chiunque provi ad opporsi a vendette e ritorsioni, diffonde uno stato di paura che mette in ombra la bellezza e la ricchezza del paesaggio, diventando di fatto una delle motivazioni principali dello spopolamento. Ma il viaggio, spaziale e temporale, resta il vettore principale della storia per scoprire quanto di sconosciuto abbiamo ancora alla spalle, cambiare direzione alla propria vita, e scoprire delle morbide linee di collisione tra le pieghe sgualcite del presente. " ('Sentieri Selvaggi')

 

 

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