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KUSAMA - INFINITY 
 

SABATO 23/03 
► ore  20.00


DOMENICA 24/03
► ore  14.30

 

PRIMA VISIONE ESCLUSIVA

 

 

 

 

 

Regia: Heather Lenz
Attori: Yayoi Kusama - Se stessa
Soggetto: Heather Lenz
Sceneggiatura: Heather Lenz
Fotografia: Hideaki Itaya, Ken Kobland, Hart Perry
Musiche: Allyson Newman
Montaggio: Keita Ideno, Shinpei Takeda, Carl Pfirman, Heather Lenz, Sam Karp, John Northrup, Nora Tennessen

 

 

Yayoi Kusama, icona giapponese per eccellenza, è una delle artiste più influenti della storia dell'arte contemporanea, colei che ha fatto delle sue allucinazioni un'arte diventando l'artista donna più venduta al mondo. Il film esplora la sua ascesa verso il successo mostrando da vicino il suo talento, le sue ossessioni, la malattia mentale e le difficoltà incontrate durante il suo percorso, la sua significativa importanza artistica e culturale nell'arte 'contemporanea del Novecento e della nostra epoca.

 

"Ritratto dell'artista vivente di maggior successo, Kusama Infinity documenta l'emancipazione al femminile di Yayoi Kusama, sopravvissuta a se stessa e agli altri rincorrendo l'ideale di un'esistenza in cui arte e vita si equivalgono in un indistinguibile gioco delle parti" 
( Taxi Driver)

 

"Il documentario ha il grande merito di trasportare il pubblico nell’atto creativo dell’artista, trasformandolo in una sorta di assistente e catapultandolo in un caleidoscopio di immagini, notizie, sensazioni, decisamente avvincente (....)
Quello che maggiormente emoziona di Kusama Infinity - il documentario di Heather Lenz distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema che ripercorre la carriera artistica e la vita privata dell’artista donna più venduta al mondo - è probabilmente l’incredibile solitudine di Yayoi. Anche quando i suoi lavori, da 75 dollari, arriveranno a costarne 75 milioni. Ma colpisce anche la straordinaria caparbietà nel riconoscere il sessismo che caratterizzava il mondo dell’arte a cavallo degli anni Sessanta e superarlo per assecondare le proprie ambizioni creative in una New York ancora troppo diffidente verso un’artista giapponese, per giunta donna, disposta a tutto pur di assicurarsi un mecenate." (Arte.it)





 

 

 

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