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VENERDI 02/02
► ore 15.45
 
SABATO 03/02 
► ore 15.45

PRIMA VISIONE IN ESCLUSIVA

 

Regia: Justine Triet

Attori: Virginie Efira, Vincent Lacoste, Melvil Poupaud, Laurent Poitrenaux, Laure Calamy, Alice Daquet

Sceneggiatura: Justine Triet

Fotografia: Simon Beaufils

Montaggio: Laurent Sénéchal

Scenografia: Olivier Meidinger

Costumi: Charlotte Vaysse

Effetti: Niranjan Siva

 

Victoria è un avvocato penalista che deve districarsi quotidianamente tra tanti drammi: dal calo del desiderio sessuale, compensato con incontri casuali e fugaci, agli assalti di un ex marito che prova a sfruttare, anche economicamente, i risvolti scabrosi della loro passata relazione. Non mancano i sensi di colpa nei confronti delle due piccole figlie, trascurate per cercare una faticosa affermazione professionale. Accetta di difendere un suo amico, affidandosi a due improbabili testimoni, uno scimpanzé e un cane dalmata, vince e inciampa in un nuovo dramma.

"Virginie Efira dimostra con questo personaggio di essere assolutamente in grado di padroneggiare tutte le nuances di una commedia che vuole andare oltre i confini solitamente assegnati al genere. Il nome della protagonista (che è anche il titolo del film) la condiziona sin dall'inizio. Spesso al cinema i personaggi che si chiamano Victoria non hanno una vita semplice alle spalle. Basta pensare, a mo' di esempio, al ''Victor Victoria'' di Blake Edwards o alla Vittoria (interpretata da Laura Morante) contesa tra due uomini in ''Turné'' di Gabriele Salvatores. Qui per di più Victoria è un avvocato e si sa di quanta scarsa stima godano gli avvocati (con qualche eccezione) sullo schermo. Victoria è instabile sentimentalmente, alla continua ricerca di una soddisfazione che pensa di trovare almeno sul piano dell'attrazione sessuale che però non è per nulla garantita a priori. Gli uomini che le stanno intorno non sono interessati ad ascoltare quanto piuttosto ed esclusivamente a parlare di sé (anche quando vorrebbero ma si trattengono dal farlo). Vincent, che si confessa innocente, pretende di essere difeso da lei mettendone a repentaglio la riconosciuta professionalità. Sam (un Vincent Lacoste in continua ascesa) ha inizialmente ed essenzialmente bisogno di un tetto sopra la testa mentre l'ex marito, blogger creativo in arretrato con il versamento degli alimenti, mette sulla piazza mediatica le confidenze intime avute nel corso della loro relazione, convinto di essere protetto dallo scudo della 'finzione letteraria'. I social media acquisiscono nel film un'importanza non secondaria dal momento che si segnala come e quanto possano divenire armi letali se usati in modo distorto o, nel caso, degli sms, non filtrato dalla ragione. In un processo in cui un dalmata e uno scimpanzé vengono presentati come testimoni senza che per questo il livello cada nel ridicolo (sussiste una ragione per la presenza di entrambi), Victoria rischia di trovarsi sola come nella vita. Sola come lo sono di fatto le sue figlie che le vogliono bene nonostante siano costantemente affidate alle cure altrui. Perché in fondo è sulla possibilità o meno di potersi affidare agli altri che ruota il senso di un film che ci ricorda che, per poterlo fare, è necessario anche sapere di potere e dover dare.('mymovies')

 

 

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